Verba volant.
— Questi sono KN-1... — Non esistono i KN-1.., sono solo una grossa scatola di ferro vuota, piena di segatura — Come, come? Il Caro Leader, tramite il suo eccellente nipote, dice sempre la verità. — È stato lui a dirvi che sono KN-1...? — Lui e Kim Yong-nam, il presidente dell’Assemblea Suprema del Popolo. — Non dovrebbe essere lui a dire certe cose, ma il portavoce della Chosŏn inmin’gun. — Evitiamo quisquilie, chi ha detto ha detto: una voce illustre è sempre attendibile, qualunque essa sia. — Per cui se Kim Jong-un dice che il rosso è in realtà azzurro, si tratterebbe di cosa giusta? — Sì, avrà sempre i suoi buoni motivi per farlo. — Anche se palesemente errati. — Non sono mai errati i motivi del supremo leader perché essi coincidono sempre con il Bene per il Popolo. — Ma non necessariamente dell’individuo. — L’Individuo è Popolo. — Ma il Popolo non è Individuo, come il Mare non è Goccia. — Invece qui ti sbagli: l’individuo ne è frattale, ogni singolo elemento ne compone il quadro complessivo. Scindendo il Grande, si trovano infiniti Piccoli sempre simili a loro stessi. — Ti avverto che stai usando un concetto francese per definire le relazioni collettive…— — Non è vero, al massimo si tratta di Marx. — No è Mandelbrot, che, una volta presi ad esempio le complesse ricorrenze degli scogli, mai si sarebbe sognato di sentir dire simili castronerie usando a prestito la sua teoria. — Poco male: il Politburo dichiara la Francia “nemica” ma “meno nemica del Giappone” e “molto meno nemica degli Stati Uniti”. Prendere del buono da un nemico è razziarlo con onore. — Dialettica. — I nostri KN-1... non sono dialettica. — No è vero, quella è Propaganda. — Quale differenza c’è tra la pubblicità di un iPhone per tutti i canali web di cui il mondo libertario dispone e un caloroso abbraccio da parte del Padre verso il suo Popolo? — Il libero commercio. — Pessima idea. Le vostre leggi sono colpevolemente a tutela del sistema privato: perché se voi rubate una mela da un negozio andate in galera, e se ne rubate una da un parco pubblico venite solamente multati? La mela di tutti dovrebbe essere la più preziosa. — Sì è vero, ma quella che la possiede ha il merito di essere riuscito a possederla; e va premiato. — Per il bene di chi? — Per il bene suo, ovviamente. — Il suo bene sarà inutile quando guerra verrà: la guerra, come un vaccino, rafforza il Popolo e indebolisce l’individuo… L’altoparlante non finì il concetto che la corrente lungo il corridoio dalla parte Nord si interruppe. L’altro altoparlante, indisturbato, continuò. — L’individuo è più forte delle civiltà in cui vive, più forte del tempo e della storia; rifugge dai doveri di stato perché è libero. E se non fosse libero sarebbe sotto la dittatura d’altri, come nel vostro caso. Ci sei Nord? Che succede? Non ti sento più. Non sento più le tue musichette con le fanfare. Sud, plurilaureato alla Seoul National University, teneva testa Nord, plurigraduato alla Kim II_sung Military University di Pyongyang.
Prima di loro altri simili a loro; per decenni, a rotazione continua, uno di fronte all’altro.
Sud, restò in silenzio ad ascoltare per un lasso di tempo che parve non finire mai. Dall’altro lato, oltre la vegetazione brulla, i chilometri di cemento e di filo spinato sembrava non ci fosse più segno di vita. Dagli anni Sessanta era la prima volta che accadeva una cosa simile.
— Nord rispondi, non è accettabile il vostro comportamento: i patti sono chiari, la guerra è a puro fine intimidatorio. Nessuno ha interesse a terminare la schermaglia. Questa interruzione non è lecita, né tantomeno cortese.
Dall’altoparlante Nord uscì un lieve ronzio e poi di nuovo silenzio, silenzio per secondi, minuti e ore.
— Nord, sono costretto ad insistere: tieni viva la conversazione altrimenti lo considereremo come un atto di belligeranza formale. Siamo tenuti a rispondere al silenzio con il silenzio, ma se ciò dovesse accadere verrà interpretato come un sollecito ad aprire il fuoco. Dalle parole ai fatti, il passo è breve. Te ne rendi conto?
Ancora nessuna risposta.
— Non è divertente, Nord. Forse non ti è chiaro che qui non stiamo giocando. Cosa devo fare per farti ritornare a parlare? Sud chiamò i suoi capi e loro risposero che una portaerei Americana piena zeppa di armamenti, era attorno alle coste coreane. Probabilmente ciò aveva incendiato gli animi e una delegazione Popolare aveva proposto di interrompere il dialogo al confine con il Sud. Nulla di cui preoccuparsi probabilmente. Ma Sud era agitato; senza Nord non c’era dialogo, e senza dialogo non c’era scopo. Al diavolo i problemi sulla costa!
Alzato il volume al massimo, l’altoparlante Sud esplose come un fiotto di petrolio appena trivellato: un'enorme chitarra elettrica pizzicata dalle dieci dita comandate da Dio in persona, tenuta su dalla ritmica di un gigantesco hi-hat prima di cantare il sospetto negli occhi di lui…
— We can't go on together / With suspicious minds /And we can't build our dreams / On suspicious minds /So, if an old friend I know / Stops by to say hello /Would I still see suspicion in your eyes?
Folate di vento, Texas tumbleweed e crepe nelle zolle friabili del Dongjang-ri; dall’onda d’urto, il filo spinato a Nord sembrò piegarsi e il Sud a guadagnare alcuni preziosi metri di terreno nemico. Forse più che nemico, semplicemente antitetico. O solamente antipatico? O poco simpatico? Al di là delle ampollosità parlavano la stessa lingua. Chi capiva le sfumature meglio dell’altoparlante Sud, dopotutto?
Nonostante i 4 minuti e mezzo di minaccia pelvica, nessuno di là rispose.
— Mi manchi— disse sconsolato Sud.
Quasi come brezza, si sollevò un filo di vento da oltre la cortina.
Un lieve ronzio provenne dall’altoparlante Nord da cui sembrò emergere qualcosa simile ad una voce, ansimante e piena di corruccio.
Un fischio potentissimo e in graduale avvicinamento coprì tutto.
Un'ombra lunga divorò il Sole.